I nuovi trend HR che devi assolutamente conoscere
Quali tendenze guidano il cambiamento della funzione HR? Quali azioni intraprendere nell’era del lavoro ibrido?
Siamo ormai tutti a conoscenza dell’incalcolabile impatto socio-economico che il COVID-19 ha generato a livello globale. Molte aziende si trovano tutt’oggi in difficoltà perché non sono state in grado di reagire prontamente allo shock. Meno scontato, invece, è riconoscere che la pandemia ha accelerato quei cambiamenti necessari per avvicinare le industrie di tutto il mondo a pratiche e strategie innovative, partendo dalla trasformazione digitale. In particolare, la funzione risorse umane (HR) ha ricoperto un ruolo centrale nell’introdurre nuove soluzioni in azienda e guidare il personale ad abbracciare una nuova cultura organizzativa.
Infatti, cambiando il modo in cui lavoriamo, si assiste ad una serie di tendenze nella gestione delle risorse umane a cui la funzione HR deve rispondere in modo coordinato. Le priorità immediate che andremo ad analizzare non sono altro che la naturale risposta delle aziende al cambiamento. Questo significa che anche gli HR manager devono innovare il proprio metodo per identificare, attrarre e conservare nuovi talenti e competenze, al fine di migliorare il benessere collettivo dell’azienda e dipendenti.
A tal proposito, in questo articolo andremo ad esaminare i seguenti punti:
- Come è cambiato il ruolo del HR nel corso degli ultimi anni?
- Quali sono le nuove priorità che la funzione HR dovrebbe riconoscere?
- Che azioni intraprendere?
1. Come sta cambiando il ruolo dell’HR?
Possiamo affermare che il ruolo delle risorse umane si è evoluto negli ultimi decenni. Passando da un lavoro amministrativo, incentrato sul benessere del personale e sulla disciplina a uno più strategico, in cui i dirigenti HR coprono posizioni di rilievo nelle scelte di direzione aziendale. In questo contesto, le divisioni HR e business collaborano per implementare e promuovere tecnologie e processi innovativi, in ottica di un’organizzazione più flessibile e “agile”. Processo che, come abbiamo anticipato, è stato esacerbato dalle esigenze dettate dalla crisi sanitaria.
Il digitale è innovazione.
Grazie all’automazione e alla digitalizzazione, complice anche la diffusione dei servizi Cloud, i leader HR ora hanno più tempo per concentrarsi sulla vita lavorativa del personale. Lo screening e recruiting di nuovi talenti, le revisioni sulle performance dei dipendenti, sono solo alcune delle operazioni che possono essere gestite in modo più efficiente dalle tecnologie e strumenti digitali. Di conseguenza, il coinvolgimento delle risorse umane in questi processi si è ridotto. Il vantaggio è che gli HR manager ora possono dedicare più tempo al benessere dei propri dipendenti e, allo stesso tempo, gestire iniziative strategiche in linea con la valorizzazione del capitale umano.
In altre parole, si sta restituendo l’aspetto umano alle Risorse Umane.
Cerchiamo allora di capire quali sono le nuove sfide e trend a cui l’area HR dovrà prestare attenzione.
2. Quali sono i nuovi trend?
Secondo l’indagine di Gartner, si possono identificare le seguenti tendenze principali:
Il lavoro ibrido, motore della trasformazione aziendale.
La quasi totalità dei dirigenti HR (95%) prevede che almeno parte dei loro dipendenti continuerà a lavorare da remoto anche dopo la pandemia. Lo smart-working è sempre più apprezzato! Indice di un cambiamento culturale che stabilisce una nuova normalità professionale basata sulla fusione di lavoro virtuale e in ufficio. Lavoro a distanza, videoconferenze offrono una tale flessibilità e comodità da tradursi in maggiore “qualità della vita” per i dipendenti e quindi in maggiore produttività e minori costi per l’organizzazione, pari al +21% nel 2020 secondo Forbes. Nello stesso anno, in Italia, si è registrato un aumento medio del +1,30% della produttività lavorativa contemporaneamente ad un calo delle ore di lavoro pari al -13%. In altre parole, il lavoro ibrido è qui per restare e gli esperti HR devono supportarlo
Crescente bisogno di competenze trasversali.
Si ricercano sempre più profili dotati di abilità interpersonali, le cosiddette soft skills, legate cioè all’intelligenza emotiva, comunicazione e socialità che ogni individuo possiede in diversa misura. Al contrario delle hard skills (le conoscenze tecniche), le soft skills fanno riferimento a come organizzi il tuo lavoro, ti relazioni con i colleghi e a come risolvi i problemi. Queste rappresentano delle competenze trasversali fondamentali per una vita professionale sana e di successo. Per una lista di queste abilità vi rimando all’articolo di Adecco, che approfondisce la questione in ottica recruiting.
Le persone vogliono essere comprese e valorizzate.
Il lavoro a distanza ha anche i suoi punti deboli, ad esempio, l’assenza di incontri dal vivo e interazioni dirette con i colleghi può demotivare i dipendenti. Il compito del bravo HR è coinvolgere i lavoratori in attività di formazione e team building, facendo attenzione al loro benessere psico-fisico (well-being) e divertimento. Comprendere gli interessi e le esigenze dei dipendenti dovrebbe essere una priorità assoluta, perché non sono semplici risorse, ognuno di loro è, prima di tutto, una persona con i propri bisogni e ambizioni. Non possiamo, quindi, sorprenderci del boom di dimissioni, un fenomeno che sta scuotendo il mercato del lavoro nazionale dall’inizio di quest’anno, specialmente a causa dei licenziamenti volontari di giovani lavoratori.
-
Le stime che interessano il fenomeno:
In Italia, il Centro Ricerche AIDP ha recentemente pubblicato uno studio su questa tendenza: su un campione di 600 aziende, il 70% sono state colte impreparate. Similmente accade a livello globale, Il “Trust Barometer Special Report”, a seguito di una ricerca effettuata su 14 paesi, rileva che il 59% delle persone che hanno cambiato lavoro o hanno intenzione di farlo desidera un impiego che dia soddisfazioni personali e offra opportunità di crescita in cui si sentano valorizzati. Queste motivazioni sono connesse ad una nuova consapevolezza della work-life balance suggeriscono un cambio di prospettiva anche per la direzione HR in azienda. La ricerca di un ambiente di lavoro sano e stimolante si accompagna ad una maggiore enfasi sul rispetto dei diritti delle minoranze anche all’interno delle organizzazioni. In particolare, i valori di diversità, equità e inclusione sono la base per la nuova cultura aziendale.
3. Quali azioni intraprendere?
Nel punto precedente abbiamo presentato i trend e priorità per l’immediato futuro che il reparto HR deve individuare, ma soprattutto deve sapere come rispondere. Possiamo quindi sintetizzare nei seguenti punti, le iniziative e azioni prioritarie per assecondare il cambiamento e coglierne le opportunità:
- La responsabilità strategica acquisita dagli HR leader deve spingere verso l’innovazione del business, iniziando dall’integrazione del lavoro ibrido nel proprio modello di business.
- Supportare lo sviluppo di un modello di lavoro incentrata sulle persone: orari flessibili, attività che danno enfasi alla collaborazione ed empatia.
- Non devono mancare corsi di formazione per il perfezionamento delle competenze interpersonali. L’engagement dei propri dipendenti è importante in ottica employer branding, saper coinvolgere il personale in opportunità di crescita è un potente strumento per coltivare e trattenere talenti.
- Cogliere i vantaggi della trasformazione digitale per adoperare nuovi approcci di selezione dei candidati e valutazione delle performance. Per fare un esempio, la formula speed interview online sta ottenendo l’apprezzamento sia dei recruiter sia dei candidati. Abbiamo dedicato un nostro articolo proprio a questa tema, puoi avere maggiori dettagli cliccando qui.
In conclusione, la funzione dello staff HR si è evoluta nel tempo, con una forte accelerazione negli ultimi anni. Le sfide emerse nel 2022 e le conseguenti azioni che i dirigenti HR sono chiamati ad intraprendere, hanno come denominatore comune la trasformazione digitale. Proprio in questo contesto, il ruolo dell’HR si è ridefinito grazie alla forte interazione con le tecnologie digitali. Nasce quindi una nuova figura, il Digital HR, capace di allineare la relazione tra cultura, competenze, struttura e processi per bilanciare efficienza e innovazione, nonché per sostenere un impatto misurabile sull’organizzazione.
Se sei interessato, puoi approfondire l’argomento Digital HR nell’articolo dedicato.
Da tutti noi di Clockmeet un grande in bocca al lupo!
Clockmeet è una piattaforma dedicata allo speed networking creata appositamente per far ottimizzare il contatto tra recruiter e candidati.
Ottimizza il tuo modello di recruiting e trova nuovi talenti per la tua azienda grazie a Clockmeet!